A Malala
Vieni da terre lontane e gridi con la stessa voce di tutte le donne del mondo.
Sei chiusa nel tuo velo, antico guscio che ti nasconde senza proteggerti,
gli occhi che sembrano guardare in basso saettano lampi di rabbia,
piccole mani che s’intrecciano sul grembo, pronte a sciogliersi per lanciare la pietra
che colpirà il dio dell’ignoranza.
Gli uomini illuminati dell’Occidente t’hanno proposta per il Premio Nobel della Pace,
mentre si cullano nella loro apparente civiltà che permette la morte di tante donne,
ogni giorno, ogni ora, ogni minuto.
Malala , piccolo grande simbolo di tutta l’umiliazione del mondo, che hai cercato un libro
al tuo risveglio per dimenticare le tue mutilazioni, noi scegliamo te, perché la tua ribellione,
pagata così cara, voli alta nel cielo della libertà che hai sognata.
E non si perda nel breve momento di un giorno, e il tuo nome non sia dimenticato
allo sfiorire della mimosa.
(Testo: Abg)
To Malala
You come from a far away land, yet shout with the same voice of all women the world over.
You are closed in your veil-- an antique shell that hides you without protecting you--
your eyes, that seem to look down, flash with anger, your small hands which lay folded
in your lap seem ready to fly open to throw the stone which will strike the god of ignorance.
The wise men of the West have nominated you for the Nobel Peace Prize, while they
rock complacently in their seeming civilization that allows the death of many women,
every day, every hour, every minute.
Malala, small but great symbol of all of the humiliations of the world, who looked for a book
at your awakening in order to forget your mutilations, we choose you, with the hope
that your rebellion, which you paid for dearly, fly high in the sky of the freedom you have dreamed.
And not get lost in the brief space of a day, and that your name will not be forgotten
with the fading of the mimosa.
(Translation by: Lise Apatoff)