Manfredi Pittore Fiorentino 1927 Premessa

...Forse avrei dovuto, nel presentare questi ritratti, avvalermi dell’opera di un critico d’arte, ma degli studiosi - appassionati di pittura e scultura che ho conosciuto e stimato, che mi hanno ricambiato di qualche considerazione - alcuni sono morti, altri troppo vecchi per andarli a disturbare. Ho preferito non scomodare i peraltro disponibili critici, più giovani, i quali dovrebbero fare acrobazie per farsi perdonare, poi, dall’establishment dell’avanguardia centenaria al potere, la promozione di un post-macchiaiolo com'ebbe a classificarmi una giornalista di un quotidiano romano. Così mi è sembrato più intonato alla mia direzione opposta continuare autonomamente come in alcune pubblicazioni precedenti. Nelle pause del lavoro, più che altro d’inverno, quando fa buio presto – io non lavoro con la luce elettrica – scrivo ciò che mi viene in mente, senza un ordine preciso, senza la pretesa di scrivere un saggio, ma per accompagnare i quadri e chiarire il terreno mentale in cui sono nati. Devo anche ammettere che scrivere di queste cose serve sopratutto a me stesso, perché mi chiarisce con la ragione ciò che nella pittura si afferma prevalentemente per istinto; mi rende documento dei dubbi, che senza scrivere, resterebbero indefiniti e vaganti...

 

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